Un
prete del ‘900
di don Ernesto Maggi
Questo libro è
molto più che una semplice biografia. Le sue pagine infatti ci fanno incontrare
una di quelle persone che lasciano un segno positivo e sempre vivo nel cuore di
pavesi. Protagonista del volume è Don Domenico Zucca, conosciuto da tutti come
il “Dondo”. Nato a Magherno nel 1900, imparò subito la fatica e la ricchezza
delle sue origini contadine. Ancora in fasce, la mamma lo portava con sé mentre
zappava la meliga o voltava il fieno. E lui la guardava svolgere quei lavori cui
si sarebbe appassionato, se non fosse arrivata quella “Chiamata” a diventare
sacerdote. In fondo il “Dondo” è sempre stato un po’ entrambe queste cose:
contadino e prete. Contadino perché attento alla concretezza vera dei bisogni e
delle gioie della quotidianità; prete perché attivo ed efficace uomo di Dio. A
molte persone piace pensare che chi sia portato per gli studi lasci a
desiderare nelle azioni pratiche della vita, anche le più umili e che,
viceversa, chi apprenda facilmente lavori manuali non debba essere incline allo
studio. Nulla di più ingenuo e di più falso. E Don Domenico ne è uno deli
esempi migliori e più duraturi. Diplomatosi presso il liceo “Taramelli”, compie
gli studi seminariali e ne esce portando nel cuore il profumo della terra e la fede
in Dio. Queste due caratteristiche, che lo accompagneranno per sempre, lo
rendono un uomo presente non solo tra i suoi parrocchiani ma anche tra quanti
l’hanno incontrato. Se la mente progetta e le mani costruiscono, lui ha
progettato e costruito tanto, a partire dagli anni in San Michele, per arrivare
fino a quelli trascorsi in Borgo Ticino. Qui infatti non era raro vederlo, in
un quartiere devastato dai bombardamenti, tra le macerie delle case e della
gente, per una preghiera, per una parola, per un aiuto concreto. Il Borgo,
affidatogli nel 1944, è stata una delle prove che forse meglio hanno messo in
luce le sue capacità di sacerdote e di uomo. Quando prese possesso di questa
parrocchia, anche la casa parrocchiale era caduta sotto le bombe. Anche lui era
bombardato tra i bombardati. Ma non bastarono questa –e altre- difficoltà a
fermare la sua voglia di fare. Il lavoro non lo spaventava. Proprio lui, che
veniva da una famiglia contadina, sapeva che spesso non bisogna solo abbassare
la testa e faticare. Bisogna prima riflettere, ponderare, saper vedere il
necessario e l’impellente. Così, il “Dondo” ha sempre agito, illuminato anche
da una carità uguale per tutti. I “Rossi” o i “Neri” non facevano differenza.
Erano suoi parrocchiani e questo bastava.
Il “Dondo” è
quindi un esempio luminoso e sorridente che tanti hanno seguito. Non ultimo
anche il fratello, Don Elia, della stessa tempra, dello stesso cuore, della
stessa modernità.
Autore di questo
volume è don Ernesto Maggi. Cresciuto in Borgo, mentre era parroco Don
Domenico, è, dal 1989, rettore dell’Almo Collegio Borromeo.
UN PRETE DEL
‘900 di don Ernesto Maggi, edizioni TCP
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