La
zia Fiorina ci metteva i capperi
di Franco Casella
Che cosa succede se,
davanti a i fornelli, si incontrano una signora pavese e una palermitana? E’
quello che Franco Casella ci racconta in questo libro che non esitiamo a
definire, in tutti i sensi, gustoso. Eufemia, lombarda, e Fiorina, siciliana,
ci hanno lasciato due ricettari che l’autore del volume affianca, confronta e
fa parlare.
Donne completamente
differenti, sono accomunate dallo stesso, profondo amore per la cucina. Per
entrambe cucinare è molto più che un susseguirsi di azioni per preparare il
cibo, è un rito quotidiano che ribadisce e mantiene sempre la sua sacralità.In queste pagine Pavia e Palermo si mettono il grembiule e danno sfogo alle loro tradizioni, ma anche a tutte quelle personali “modifiche” che, apportate a una ricetta, diventano piccole, grandi invenzioni.
Eufemia e Fiorina sanno cucinare anche perché riescono a dare il giusto sapore alle diverse occasioni della vita, rendendole più piacevoli da attraversare. Così dai cannelloni alla siciliana e dal brasato in uno sfarzoso pranzo di nozze, si passa, senza problemi, ai semplici, prelibati crostini di pane per una colazione sull’erba.
Questo non è solo un libro di ricette. Leggendolo si conoscono due vite, certamente raccontate dalla voce dell’arte culinaria, ma anche illustrate dall’abile penna di Casella, persona ironica, divertente, precisa e dalla prosa piacevolissima. Segnaliamo particolarmente le brevi introduzioni a ogni capitolo che, un po’ vere e un po’ fantastiche – e proprio questo è il bello –sanno dipingere bene una situazione, i suoi gusti, la ricetta adeguata.
Queste pagine non vanno solo consultate, ma lette e apprezzate. Con calma, a fuoco lento.
La zia Fiorina ci metteva i capperi di Franco Casella, Guido Tommasi editore.
Tratto
dalla rubrica Un libro alla settimana
de Il Punto.
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