sabato 19 gennaio 2013


La zia Fiorina ci metteva i capperi

 di Franco Casella
 
 

Che cosa succede se, davanti a i fornelli, si incontrano una signora pavese e una palermitana? E’ quello che Franco Casella ci racconta in questo libro che non esitiamo a definire, in tutti i sensi, gustoso. Eufemia, lombarda, e Fiorina, siciliana, ci hanno lasciato due ricettari che l’autore del volume affianca, confronta e fa parlare.
Donne completamente differenti, sono accomunate dallo stesso, profondo amore per la cucina. Per entrambe cucinare è molto più che un susseguirsi di azioni per preparare il cibo, è un rito quotidiano che ribadisce e mantiene sempre la sua sacralità.
In queste pagine Pavia e Palermo si mettono il grembiule e danno sfogo alle loro tradizioni, ma anche a tutte quelle personali “modifiche” che, apportate a una ricetta, diventano piccole, grandi invenzioni.
Eufemia e Fiorina sanno cucinare anche perché riescono a dare il giusto sapore alle diverse occasioni della vita, rendendole più piacevoli da attraversare. Così dai cannelloni alla siciliana e dal brasato in uno sfarzoso pranzo di nozze, si passa, senza problemi, ai semplici, prelibati crostini di pane per una colazione sull’erba.
Questo non è solo un libro di ricette. Leggendolo si conoscono due vite, certamente raccontate dalla voce dell’arte culinaria, ma anche illustrate dall’abile penna di Casella, persona ironica, divertente, precisa e dalla prosa piacevolissima. Segnaliamo particolarmente le brevi introduzioni a ogni capitolo che, un po’ vere e un po’ fantastiche – e proprio questo è il bello –sanno dipingere bene una situazione, i suoi gusti, la ricetta adeguata.
Queste pagine non vanno solo consultate, ma lette e apprezzate. Con calma, a fuoco lento.


 

Tratto dalla rubrica Un libro alla settimana de Il Punto.

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