Le nozze di Taide
di A.M. Portaluppi
Taide è la protagonista di una vita corsa e rincorsa, cercata, fermata e,
a volte, inciampata. Nel bene e nel male. Attorno a lei piovono gli eventi
quotidiani, densi di emozioni, di imprevisti, ma soprattutto di sentimenti.
Tutta la storia di Taide è imperniata sul valore e sull'identità dei
sentimenti, spesso volutamente ovattati da un ambiente eburneo, quasi
argentato. L'alta società, per lei che viene dalla campagna pavese, potrebbe
essere il punto d'arrivo di un'esistenza. Potrebbe. O forse dovrebbe. Perché anche il "dovere" ha un suo proprio sentimento che si insinua nei
giorni lunghi e muti di una vita capace di prendere alla gola. Sono le tinte di
un sincero, ma incapace desiderio di essere felice. Sembra che nulla manchi,
che ogni cosa sia al proprio posto e che tutto proceda come si era
programmato. Tutto secondo un preciso copione. Improvvisamente entra -o rientra-
in scena chi ha portato i primi sogni ieri e nuove lettere oggi. E' qui che il
palcoscenico della narrazione ospita attrazioni e ricordi, mentre fuori
imperversa la tempesta della guerra e della storia che entrano anche in casa di
Taide e, per qualche tempo, abitano in una soffitta soffusa di luce e rigata da
una lingua straniera. Il passare del tempo cambia tutto e niente. Taide vede
venire alla luce i suoi figli e suo marito si sente dire: "Di quale moglie
deve essere orgoglioso!". Arrivano anche i nipoti e la vita cammina con
tutti i suoi eventi, belli e tristi. Morto il marito Alfonso, Taide si ritrova
in un' Italia recente, vicina agli anni Novanta, e, contemporaneamente, antica
perché legata ancora e sempre al mondo di un passato che forse non è mai esistito,
ma riesce, miracolosamente, a concretizzarsi adesso. Almeno dentro di lei.
Eccola allora parlare con un certo avvocato e raccontagli del castello di suo
marito, di una grandissima tenuta e di tanti altri averi mai posseduti. Quasi
un'ostentazione esplosa da un'ingenuità puerile, questo suo mostrarsi le dona
l'ironico soprannome di "Miliardaria". E, puntualmente, la vecchia
casa si logorava sempre più, i debiti incombevano e la luce era sempre più
fioca. La "Signora delle macerie" attese il buio che, arrivando,
copriva l'ormai silenzioso sfacelo. Ora finalmente quieto, come una spiaggia
all'imbrunire.
Autrice di questo interessantissimo romanzo e Angiola Maria Portaluppi.
Nata a Stradella, si è laureata in filosofia presso la nostra università e ha
insegnato in diversi licei. Studiosa anche di psicanalisi, è una esperta di
antropologia culturale. I suoi scritti sono risultati più volte vincitori in
diversi premi letterari, tra cui il "Premio Gozzano", il "Premio
Cremaschi" e il "Premio Lasarat". Tra le sue pubblicazioni
ricordiamo: "Mia cugina Enrica", l'operetta "Psiche" e la
commedia " La tapparella della muerte".
LE NOZZE DI TAIDE, di Angiola Maria Portaluppi, Eumeswil Edizioni.
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