lunedì 14 gennaio 2013


Le nozze di Taide
 
di A.M. Portaluppi
 
 



Taide è la protagonista di una vita corsa e rincorsa, cercata, fermata e, a volte, inciampata. Nel bene e nel male. Attorno a lei piovono gli eventi quotidiani, densi di emozioni, di imprevisti, ma soprattutto di sentimenti. Tutta la storia di Taide è imperniata sul valore e sull'identità dei sentimenti, spesso volutamente ovattati da un ambiente eburneo, quasi argentato. L'alta società, per lei che viene dalla campagna pavese, potrebbe essere il punto d'arrivo di un'esistenza. Potrebbe. O forse dovrebbe. Perché anche il "dovere" ha un suo proprio sentimento che si insinua nei giorni lunghi e muti di una vita capace di prendere alla gola. Sono le tinte di un sincero, ma incapace desiderio di essere felice. Sembra che nulla manchi, che ogni cosa sia al proprio posto e che tutto proceda come si era programmato. Tutto secondo un preciso copione. Improvvisamente entra -o rientra- in scena chi ha portato i primi sogni ieri e nuove lettere oggi. E' qui che il palcoscenico della narrazione ospita attrazioni e ricordi, mentre fuori imperversa la tempesta della guerra e della storia che entrano anche in casa di Taide e, per qualche tempo, abitano in una soffitta soffusa di luce e rigata da una lingua straniera. Il passare del tempo cambia tutto e niente. Taide vede venire alla luce i suoi figli e suo marito si sente dire: "Di quale moglie deve essere orgoglioso!". Arrivano anche i nipoti e la vita cammina con tutti i suoi eventi, belli e tristi. Morto il marito Alfonso, Taide si ritrova in un' Italia recente, vicina agli anni Novanta, e, contemporaneamente, antica perché legata ancora e sempre al mondo di un passato che forse non è mai esistito, ma riesce, miracolosamente, a concretizzarsi adesso. Almeno dentro di lei. Eccola allora parlare con un certo avvocato e raccontagli del castello di suo marito, di una grandissima tenuta e di tanti altri averi mai posseduti. Quasi un'ostentazione esplosa da un'ingenuità puerile, questo suo mostrarsi le dona l'ironico soprannome di "Miliardaria". E, puntualmente, la vecchia casa si logorava sempre più, i debiti incombevano e la luce era sempre più fioca. La "Signora delle macerie" attese il buio che, arrivando, copriva l'ormai silenzioso sfacelo. Ora finalmente quieto, come una spiaggia all'imbrunire.

Autrice di questo interessantissimo romanzo e Angiola Maria Portaluppi. Nata a Stradella, si è laureata in filosofia presso la nostra università e ha insegnato in diversi licei. Studiosa anche di psicanalisi, è una esperta di antropologia culturale. I suoi scritti sono risultati più volte vincitori in diversi premi letterari, tra cui il "Premio Gozzano", il "Premio Cremaschi" e il "Premio Lasarat". Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: "Mia cugina Enrica", l'operetta "Psiche" e la commedia " La tapparella della muerte".

LE NOZZE DI TAIDE, di Angiola Maria Portaluppi, Eumeswil Edizioni.

 

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