Giocare.
Verbo bellissimo e, non a caso, infinito. Si può giocare con la vita, coi
sentimenti, con le idee. Oppure si può giocare e basta. È questo che dà il
giusto valore alle azioni di chi, insieme con i suoi amici, respirava il soffio
tiepido della fantasia. Senza tanti problemi. Senza tanti perché. E se c’era il
sole o se nevicava, non faceva differenza. Qualcosa da fare, da “giocare”, si
trovava sempre. E d’improvviso la brezza di Madama Fantasia diventava un vento
forte che ti faceva volare. Allora sparivano i confini e tutto serviva al
sorriso. Queste pagine sono appunto la meticolosa e precisa raccolta di giochi
e di regole che, in un passato nemmeno troppo lontano, rapivano certo i
bambini, le loro menti, il loro cuore. Nato da una attenta ricerca, il libro
disegna chiaramente non solo una fetta di vita, ma anche e soprattutto un ben
preciso periodo storico. I riferimenti sociali e culturali emergono anche da
tutto ciò che contornava, quasi incorniciandolo, il gioco in sé. Come le
“Conte”, vere e proprie perle linguistiche che, ripetute e ricordate, restano
importanti documenti dialettologici. Tanto più in questo caso: le formule
riportate infatti si rifanno a fonti dirette. Chi le ha ripetute, le usava, in
prima persona, da bambino. Segnaliamo volentieri la convincente trascrizione delle
parole dialettali. L’adeguato utilizzo dei segni diacritici permette una
lettura del dialetto facile e scorrevole. Spesso musicale, lontana dalla
retorica, vicina alla lirica. Il libro Autrice di questo bel volume è Silvana
Galli. Attenta studiosa di storia locale e capace scrittrice, ha “trasportato”
in pagine, ciò che si è vissuto col sorriso. Un libro da leggere. Da “giocare”.
“ I giochi di una volta” di Silvana
Galli, Casa Editrice Il Mio Libro
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