Nelle pagine dell'anima
di Bianca Garavelli
Scrivere. Il pensiero più ricorrente
di ogni autore. Ma, prima di arrivare, questo pensiero, a volte vera esigenza della mente e del cuore, compie
un viaggio bellissimo attraverso pagine altrui. Ecco allora che "leggere"
non vuol dire solo pronunciare sillabe, parole e frasi, ma significa capire il
perché qualcun altro ha scritto. E non sempre è così facile. Anche quando ci si
trovi davanti a una bella storia scritta bene. C'è sempre qualcosa in più,
qualcosa che cresce tra le righe e nei giorni che seguono la lettura. Qualcosa
che resta perché colpisce. Qualcosa che resta perché è sempre da scoprire. Del
resto i bravi scrittori sanno, se vogliono, raccontarsi in controluce, sanno
parlare di sé senza dire, ma con quella chiarezza che risplende in chi, attento
e sereno, apre la prima pagina di un libro che vuole leggere davvero. Per
sapere che cosa dice. Per vedere se sia possibile rispecchiarsi. Per ascoltare
un'altra voce che, vicina o lontana, suggerisca uno spunto di arte, di vita, di
quotidianità. Per tutti gli uomini, ascoltare chi si incontra è il primo segno
di intelligenza. Per gli scrittori, leggere chi scrive è il primo segno di
saggezza. E l'autrice di questo volume, di pagine ne ha lette tante. E le ha
lette proprio come sarebbe piaciuto ai loro autori: attenta e serena. Ne
scaturisce un foltissimo gruppo di interventi critici, fatti di recensioni e di
interviste, che sono apparsi sul quotidiano "Avvenire", sul periodico
"Stilos" e sul mensile "Letture". Proprio così: i libri e
le parole "degli altri". Ed è questo il valore bello e inconsueto che
distingue l'autrice di questo libro da quanti, pur facendolo bene, raccontano e
basta. Lei, a raccontare, è brava. Lo ha dimostrato con tante altre sue
pubblicazioni. Con questa dimostra anche di saper leggere, di saper valutare,
di saper apprezzare e gustare il buono di certe cose della letteratura o
dell'anima di chi risponde alle sue domande. E se una persona che scrive
dimostra di saper anche leggere, allora, di lei, c'è proprio da fidarsi. Perché
i suoi pensieri nascono da una conoscenza profonda e partecipe degli argomenti
trattati. Perché le sue recensioni e le sue interviste fanno venire voglia di
leggere quel libro o di conoscere quella persona. Questo interessantissimo volume
? proprio un'antologia di scritti critici che, forti di un ventennio di
esperienza e di lavoro, sono stati scelti anche per raccontare una storia. E
questa storia non inizia certamente con "C'era una volta"... il suo
"incipt" lascia subito la parola a un'anima bella perché fatta di
inchiostro, di cuore e di parole, piccoli suoni che possono divenire bellissimo
concerto. Diviso in quattro sezioni, il libro raccoglie pagine classiche e
nuove, appena scoperte o riscoperte, insieme con saggi e studi che davvero
invitano alla letteratura. Le interviste, chiamate giustamente
"dialoghi" dall'autrice, sono poste all'ultimo capitolo e suggellano
tutta l'opera, voce umana di anime che, per nostra fortuna, hanno tanto da
dire. Questo è un libro profumato e curioso. è un libro da aprire per sentire
il profumo della carta. Da respirare. Ma soprattutto è un libro da leggere.
Autrice di questo volume è Bianca Garavelli. Vigevanese, scrittrice e
interprete di Dante, è critico letterario del quotidiano "Avvenire".
Collabora con numerose riviste di letteratura e di ricerca. Tra le sue
pubblicazioni ricordiamo i romanzi "Beatrice" (ed.
Moretti&Vitali), "Il passo della dea" (ed. Passigli), "Amore
a Cape Town" (ed. Avagliano) presto in questa rubrica. Ha curato numerosi
volumi danteschi e di medievistica tra cui il "Commento alla
Commedia" (Bompiani) e diversi saggi. E'stata coordinatrice della collana
"I Grandi Classici della Poesia" (Fabbri).
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