Donne pavesi nella storia e nella cronaca
di Laura Beretta
Qualcuno disse
che “dietro a ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”. Certamente la
storia è generosa di esempi che provano questa affermazione. Fin dall’inizio di
ogni civile convivenza, le donne hanno ricoperto ruoli spesso all’apparenza
secondari quanto decisivi. L’influenza che hanno saputo –e sanno- esercitare
interessa non solo quanti vivono attorno a loro, ma anche loro stesse. Infatti
tante donne hanno avuto il coraggio di prendere decisioni radicali, spesso
drastiche che hanno cambiato totalmente la loro vita. A volte non in meglio.
Questo libro è appunto una bellissima rassegna di donne che a Pavia sono nate,
vissute o semplicemente passate, delle quali la nostra città è stata teatro, e
forse occasione, di un cambiamento, piccolo o grande, che ha permesso di
ricordarle ancora oggi. Il volume presenta una panorama decisamente variegato
di caratteri differenti, di personalità diverse e di gesta disparate che sono
uniti dal comune denominatore rosa dell’essere femmina. Rigorosamente in ordine
alfabetico, vengono presentate al lettore donne di svariate epoche storiche che
corrono dall’età longobarda sino al Novecento. Lungi da essere solo una
raccolta di aneddoti, queste pagine si basano su una ricerca storica
decisamente scientifica basata su una bibliografia di tutto rispetto.
Sfogliando questo libro si avrà il piacere di incontrare e di conoscere signore
davvero speciali delle quali forse non si sarebbe mai immaginato quel gesto,
quella pazienza, quell’arguzia, quel mistero. Così per il lettore sarà bello
imbattersi per esempio in Adelaide di Borgogna (930-999) che, dopo varie
vicessitudini matrimoniali e molte sofferenze, divenne regina della nostra
città per poi, dopo la morte, essere santificata. E, a proposito di santità, va
sicuramente ricordata Sibillina Biscossi (1287-1367). Non di nobili origini e
colpita da cecità all’età 12 anni, non ebbe certo vita facile ma, ironia della
sorte, lunga. Per lei, divenuta religiosa domenicana, i guai non finirono
neppure dopo aver esalato l’ultimo respiro: sepolta nella chiesa di San Tommaso
dei Domenicani (oggi sconsacrata, nell’odierna via Rusconi), fu rimossa e
spostata in San Pietro in Ciel d’Oro. Ma il riposo eterno tardava ancora perché
nel 1799 il suo corpo fu spostato nel Duomo. Nel 1854 fu beatificata.
Finalmente. Ma le donne pavesi non si distinsero solo dal punto di vista
religioso. Anche la cultura si rivela loro caratteristica. Ne citiamo a tal
proposito due per tutte: Laura Bossi (sec. XV), raffinata calligrafa ed esperta
miniatrice, e Maria Solera Langosca (sec, XVI) poetessa apprezzata e ancora
oggi studiata. Così, con una prosa decisamente lineare, le pagine scorrono
toccando tante personalità e altrettante epoche, fino a lambire l’età moderna e
contemporanea. E’ il caso di Rina Monti (1871-1937): laureatasi in Scienze
Naturali presso la nostra università, ne divenne professore ordinario di
Zoologia e fu tenuta in grande considerazione da molti atenei italiani. Libro
estremamente interessante, offre una lettura certamente piacevole e
arricchente.
“Donne pavesi
nella storia e nella cronaca” di Laura Beretta, edizioni LIUTPRAND.
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