Tre
gocce di veleno
a
cura di Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini
Tre gocce di veleno è
senza dubbio un libro particolare e affascinante. Si tratta infatti di
un’antologia di fiabe tipiche della Lomellina raccolte da Marco Savini e da sua
moglie, Antonietta Arrigoni. Protagonista indiscusso di queste pagine è il
dialetto. Anzi, i dialetti che vivono di una propria identità, con le loro
differenze e le loro sfumature riconoscibili anche in un territorio ben
delimitato come quello lomellino.
Frutto di un’accurata e
decennale ricerca sul campo, il volume propone una serie di racconti
tradizionali narrati da quindici informatori e colorati dalle tinte tipiche del
loro dialetto. I due autori sono collaboratori dell’Archivio delle voci, che,
guidato dal professor Angelo Stella, si propone di raccogliere e di conservare
testimonianze orali anche come questa. Proprio per la loro esperienza, Arrigoni
e Savini si sono dimostrati ancora una volta più che all’altezza delle loro
ricerche, regalandoci non solo un’interessante e precisa fotografia di una
condizione dialettale, ma anche e soprattutto un piacevolissimo libro che dà
alla fantasia popolare il giusto merito nella tradizione, nel folklore, nella
cultura.A parlare sono quindici narratori d’eccezione che raccontano quelle fiabe magiche che hanno ascoltato, da bambini, dai loro nonni. “ Magiche” è davvero l’aggettivo giusto. Un po’ perché portano il lettore nell’antico, misterioso mondo delle favole dove può accadere di tutto e il contrario di tutto, dove non fa paura affrontare certe paure umane. Un po’ perché raccontate nella più bella di tutte le lingue: il proprio dialetto.
Maghi, draghi, animali e uomini si accompagnano nella narrazione, ognuno rispettoso del suo posto, della sua parte, della identità, tanto fatata, da essere umana. Ogni fiaba è riportata fedelmente in dialetto e tradotta, in modo puntualmente letterale, nella pagina a fianco. Segnaliamo volentieri l’efficacia dei criteri di trascrizione dialettale: semplici e chiari, permettono a tutti una facile e gustosissima lettura.
Libro da non perdere, è da leggere e da rileggere. Magari in classe o davanti al fuoco, da soli o in compagnia. Meglio anche se la compagnia è quella di quanti queste fiabe le hanno ascoltate, vissute, attraversate e, solo allora, raccontate.
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