sabato 30 marzo 2013


Tre gocce di veleno

a cura di Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini
 
 
 
 

Tre gocce di veleno è senza dubbio un libro particolare e affascinante. Si tratta infatti di un’antologia di fiabe tipiche della Lomellina raccolte da Marco Savini e da sua moglie, Antonietta Arrigoni. Protagonista indiscusso di queste pagine è il dialetto. Anzi, i dialetti che vivono di una propria identità, con le loro differenze e le loro sfumature riconoscibili anche in un territorio ben delimitato come quello lomellino.
Frutto di un’accurata e decennale ricerca sul campo, il volume propone una serie di racconti tradizionali narrati da quindici informatori e colorati dalle tinte tipiche del loro dialetto. I due autori sono collaboratori dell’Archivio delle voci, che, guidato dal professor Angelo Stella, si propone di raccogliere e di conservare testimonianze orali anche come questa. Proprio per la loro esperienza, Arrigoni e Savini si sono dimostrati ancora una volta più che all’altezza delle loro ricerche, regalandoci non solo un’interessante e precisa fotografia di una condizione dialettale, ma anche e soprattutto un piacevolissimo libro che dà alla fantasia popolare il giusto merito nella tradizione, nel folklore, nella cultura.
A parlare sono quindici narratori d’eccezione che raccontano quelle fiabe magiche che hanno ascoltato, da bambini, dai loro nonni. “ Magiche” è davvero l’aggettivo giusto. Un po’ perché portano il lettore nell’antico, misterioso mondo delle favole dove può accadere di tutto e il contrario di tutto, dove non fa paura affrontare certe paure umane. Un po’ perché raccontate nella più bella di tutte le lingue: il proprio dialetto.
Maghi, draghi, animali e uomini si accompagnano nella narrazione, ognuno rispettoso del suo posto, della sua parte, della identità, tanto fatata, da essere umana. Ogni fiaba è riportata fedelmente in  dialetto e tradotta, in modo puntualmente letterale, nella pagina a fianco. Segnaliamo volentieri l’efficacia dei criteri di trascrizione dialettale: semplici e chiari, permettono a tutti una facile e gustosissima lettura.
Libro da non perdere, è da leggere e da rileggere. Magari in classe o davanti al fuoco, da soli o in compagnia. Meglio anche se la compagnia è quella di quanti queste fiabe le hanno ascoltate, vissute, attraversate e, solo allora, raccontate.

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