Chaucer
nella Pavia dei Visconti
di
Sisto Capra
Come era Pavia nel
medioevo? Per una volta a rispondere a questa affascinante domanda non sono né
manuali né professori, ma un narratore d’eccezione: Geoffrey Chaucer. Il grande
poeta inglese racconta il suo viaggio in Lombardia. In particolare tra le
strade e le persone della nostra città. Come una sorta di “Dante pavese”, anche
Chaucer è guidato da un Virgilio: il professor Alimondo Beccaria. Questi
presenta e spiega, introduce e fa incontrare il volto passato e presente della città. Così, mentre mostra il
“centro perfetto di Pavia” all’illustre visitatore, spiega anche a noi che
oggi, proprio in quel punto, c’è la più famosa pellicceria d’Italia. Si crea
quindi un bellissimo gioco d’identità e di spazi lungo un piacevolissimo ponte
temporale.
Il lettore scopre,
insieme con Chaucer, Pavia, le sue vie, i vicoli, le chiese oggi scomparse, il
“Palazzo” e quella “Piazza grande”, giardino del commercio fiorito di
bancarelle che oggi si trovano sotto la pavimentazione.Anche se utilizza informazioni scientifiche e affidabili, questo libro non vuole essere un saggio storico. Forse nemmeno un romanzo, sebbene il taglio narrativo induca piacevolmente e a pensarlo. L’ultima parte risulta infatti particolarmente avvincente e, in certo modo, avventurosa. Pensiamo che queste pagine vadano viste come il racconto che un grande poeta ha fatto di Pavia, un luogo visitato, gustato e messo tra quelle preziose cose che meritano di restare tra i quattro angoli del cuore.
Segnaliamo volentieri una bellissima postfazione di monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia. Dalle sue frasi si evincono affetto e attenzione per la nostra storia.
Autore del volume è Sisto Capra, giornalista e condirettore de “Il giornale di Socrate al caffè”.
La prosa di Capra è scorrevole, chiara, davvero capace di raccontare. Anche a Chaucer sarebbe piaciuta.
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